Il segreto è il sugo

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26 Giugno, 2020

Il segreto è il sugo

Parte terza: Cosa bolle in pentola


50 years of the San Pietro

Il ragù napoletano è diverso da quello bolognese o dal milanese. Diversi tipi di carne, tagliati a pezzi e non macinati, cuociono per sei ore; una cottura molto lenta. Questa è l'immagine che viene in mente a Virginia quando riflette sulla vita quotidiana al San Pietro.

Lei è ogni giorno in albergo, dove lavorano 156 persone, tra cui molte sono qui da anni. Hanno iniziato da adolescenti e vanno in pensione da nonni. Poi ci sono gli ospiti: un vero e proprio parterre internazionale di personaggi, molti dei quali considerano Il San Pietro la loro casa a Positano. Ognuno con la sua storia da raccontare: straordinaria, appassionate, comunque molto emotiva. Virginia si compiace nell’ascoltarle tutte.

Da quando è apparso per la prima volta sul supplemento del New York Times del 1982 e poi sulla prima pagina a colori del LA Times, Il San Pietro è diventato un "luogo dell'anima". Il suo fondatore, Carlino, ha accolto attori di Hollywood, leader mondiali, uomini d'affari e magnati influenti che si sono beati sulla terrazza della sua casa. Virginia ne è molto rattristata quando lui non è lì a ricevere il grande plauso, nel 1996, per Il San Pietro eletto “miglior piccolo hotel” al mondo da Travel&Leisure. Da allora, la casa dei sogni di Carlino è sempre rimasta in cima alle più importanti classifiche internazionali dell'ospitalità.

 

Carlino viene a mancare in una fredda giornata di marzo, quando le buganvillee che ama non sono ancora in fiore. Voleva che l'albergo fosse semplicemente bello, così Virginia sposta cielo e terra per assicurarsi che lo sia. Ordina 150 piante di buganvillee al suo fornitore locale, Mario, che poichè non le ha tutte disponibili, si mette alla guida per 8 ore consecutive, di notte, per andarle a prendere da un distributore più grande, in tempo per il funerale, il giorno successivo. I giardinieri del San Pietro le pianteranno lungo la scalinata che dall'appartamento di Carlino porta alla strada principale e intorno alla chiesetta dedicata al Santo. Il personale dell'albergo porta il feretro in spalla: ha aiutato Carlino a trasformare il sogno in realtà e continuerà ad occuparsene anche ora che lui non c’è più.

 

The San Pietro Life blog - 50 years pt 3

Salvatore e Virginia mantengono la promessa fatta allo zio: non considerare Il San Pietro un albergo, ma una casa. Nei giorni successivi alla sua scomparsa, per molti cari amici di Carlino è difficile tornare, sapendo che lui non c’è più. Come Franco Zeffirelli, che per mesi eviterà di venirci anche se si trova in Costiera, adducendo: "Non ce la faccio proprio". Virginia su un foglio di carta a mano di Amalfi gli scrive una lettera: "È ancora qui".

Zeffirelli torna. Come gli altri. Virginia e Salvatore mantengono le vecchie amicizie e ne coltivano di nuove. Trovano facile il legame con gli ospiti, essendo cresciuti con la scuola di Carlino.

“Tutto il mondo viene a Positano", dice Virginia. Conosco persone che di solito si vedono solo in TV, al cinema o di cui leggo i libri. Ogni giorno viaggio senza uscire di casa". E come ogni buon viaggiatore, ha storie da raccontare: storie che insaporiscono la storia dell’albergo con il passare degli anni.

The San Pietro Life blog - 50 years pt 3

Racconta come Tina Turner mangia più di due persone insieme. Ordina tre primi, tre secondi e tre dolci, e li mangia tutti con nonchalance. Come Colin Farrell chiede una pizza con ananas e, sebbene sia considerato un crimine culinario per un italiano, gliene preparano una. Dustin Hoffman può avere una vocazione agricola, visto che ogni mattina esce in tuta e scarpe da ginnastica, e lungo il percorso che passa attraverso gli orti raccogliendo pomodori, melanzane e zucchine. Poi porta i prodotti in cucina poco prima di mezzogiorno come alibi per mangiare con il personale.

 

Virginia ricorda un giorno, sdraiata su un lettino a bordo piscina, quando sente qualcuno che le face il solletico ai piedi e alzando lo sguardo vede Julia Roberts con un sorriso aperto. Si sdraiano al sole insieme a chiacchierare come vecchie amiche, e Julia ride delle sue storie dal tocco napoletano sulla casa dei Cinque.

Sorride ancora al ricordo di un'ospite femminile che sviene alla vista di George Clooney che si avvicina alla reception e di come lui l'abbia aiutata a rianimarla; quasi una scena della Bella Addormentata.

Ma alla fine, non importa se sono vincitori di Oscar, presidenti, o l'anonimo signor Smith che passa del tempo a casa sua, Virginia è semplicemente lusingata dal pensiero che gli ospiti, che potrebbero scegliere qualsiasi albergo, vengano al San Pietro. Le piace che la pentola continui a bollire così com'è. Il segreto, come un buon ragù napoletano, è il mix di ingredienti che si amalgamano con il tempo.

 

 

 

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