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29 Giugno, 2020

Il racconto di due fratelli

Parte quarta: il patto


The San Pietro Life blog - 50 years pt 3Alla scomparsa di Carlino (1984), Virginia e suo fratello Salvatore formano la "seconda generazione" che guida Il San Pietro. Salvatore è in albergo sin dalla sua costruzione, all'inaugurazione e negli anni successivi. E’ incondizionatamente appassionato del San Pietro al punto da trasferire qui la sua residenza permanente nell'unica camera dell'albergo con accesso da un piano privato. È noto per il suo savoir faire mediterraneo e per il suo carattere duttile e informale; tanto a suo agio nel parlare con uno stagista quanto con grandi personalità come Gregory Peck o Barbara Streisand. Ha una passione per la cucina, la stessa di Carlino prima e di Vito dopo. Durante la provvisoria assenza di uno degli chef del ristorante, si prodiga per ricoprire questo ruolo per i suoi ospiti.
Salvatore incarna lo spirito mondano e cosmopolita del San Pietro, ed è una figura istituzionale illuminata e carismatica. Nel 1990 decide di candidarsi a sindaco di Positano, volendo restituire alla città il favore di avergli dato tanto. La mattina va in municipio e nel pomeriggio torna in albergo. Dopo aver spulciato la corrispondenza giornaliera, si dedica totalmente ai suoi ospiti. Con buona parte del suo tempo dedicato ai doveri istituzionali, Salvatore chiede ai nipoti Carlo e Vito di aiutarlo nella gestione quotidiana dell'albergo.

50 years - The San Pietro life blog

I due giovani fratelli sono cresciuti al San Pietro, spesso mescolandosi tra gli ospiti e aiutando lo zio e la madre durante le vacanze estive. Percorrono la stessa strada ma su due carreggiate diverse, perché entrambi coltivano le inclinazioni e gli studi individuali.

 

Carlo CinqueCarlo, laureato in Economia e Commercio, assume la responsabilità contabile e fiscale come Direttore Amministrativo. Pratico per natura, la sua capacità di saper leggere tra i numeri gioca un ruolo fondamentale in aspetti determinanti come la gestione finanziaria della società, lo sviluppo sostenibile dell'albergo e l'aspetto amministrativo delle risorse umane. In qualità di ex presidente della Croce Rossa di Positano, Carlo è sensibile alla sicurezza in albergo, degli ospiti e del personale. È anche un grande appassionato di musica e ha scritto i testi di numerose composizioni, tra cui una collaborazione con il compositore gallese Karl Jenkins per il quale ha scritto Capriccio d'Amore (Capricious Love!) che è stato inserito nell'album Kiri Sings Karl: Songs of Mystery & Enchantment, della soprano neozelandese Kiri Te Kanawa con la London Symphony Orchestra diretta da Jenkins.

 

Vito CinqueVito, invece, ha frequentato l'Ecole hôtelière di Ginevra e ha acquisito esperienze di rilievo all'estero nell’hotellerie di lusso. Questa formazione classica, unita a due anni come ufficiale dell'Arma dei Carabinieri, plasma la sua carriera professionale e si rivela fondamentale nel suo rimodellare, razionalizzare e modernizzare il San Pietro nel corso degli anni.

Nonostante le differenze di carattere e di interessi, i due fratelli sono sempre stati una squadra. La condivisione è, per loro, una seconda natura: dalla barca che gli regala zio Carlino alla macchina che ricevono dal padre, alla casa che affittano insieme. Ora, all'età di 25 e 28 anni, si trovarono a prendere le redini dell'albergo quando lo zio viene eletto sindaco. Carlo è "dietro la scrivania", assumendo istintivamente gli aspetti amministrativo-burocratici e finanziari, lasciando che Vito diventi l'effettivo direttore dell'albergo e porti le sue esperienze dall'estero nella ristorazione e nell’ospitalità del San Pietro.

La carriera politica di Salvatore dura un solo mandato; il suo amore per il San Pietro lo assorbe a tal punto che vi ritorna a tempo pieno, fino alla sua prematura scomparsa, avvenuta tre anni dopo, nel 1996. Dieci anni dopo, la sala del consiglio comunale di Positano sarà intitolata a lui.

 

Con la scomparsa del fratello, Virginia passa la gestione completa del San Pietro ai figli Carlo e Vito. I due fratelli fanno un patto da onorare al di sopra di mogli, fidanzate, problemi o differenze: "Poiché molte aziende a conduzione familiare cadono in declino a causa di discussioni interne, io, mamma e te facciamo la promessa di rimanere uniti e di trovare un accordo anche quando non siamo d'accordo". È una promessa che hanno mantenuto fino ad oggi.

Ora saldamente al timone del San Pietro, i fratelli cominciano ad infondere la loro impronta tangibile all'albergo, instradandolo su un nuovo percorso verso una radicale trasformazione interna e un arricchimento dei servizi che ne accrescesse il prestigio. Mentre il San Pietro diventa rapidamente una meta a sé stante, gli investimenti si concentrano sulla sua metamorfosi da hotel a resort, dove gli ospiti trovano tutto ciò che si aspettavano da una vacanza in Costiera Amalfitana senza mai lasciare la struttura.

 

Il trentesimo anniversario dell'albergo, al giro di boa del millennio, è celebrato con una festa sontuosa, ma soprattutto segna l'avvio di entusiastici progetti per il rinnovamento totale del San Pietro. In collaborazione con lo studio dell'architetto Fausta Gaetani, Vito traghetterà sapientemente il San Pietro dallo stile classico che lo ha reso famoso negli anni al design moderno e raffinato di oggi, senza intaccarne il fascino e il legame con il territorio e le sue radici.

Non è un semplice ammodernare, ma totale ricostruzione e rimodellamento di ogni ambiente, struttura e superficie. Nel tempo, il numero di camere si riduce, dando priorità assoluta allo spazio, uno dei lussi più esclusivi della Costiera Amalfitana.

Appassionato di cucina, Vito lancia il San Pietro verso l'eccellenza culinaria, partendo dal ristorante stellato Michelin, Zass - primo albergo del sud Italia e primo ristorante di Positano a ricevere una stella - e proseguendo con l'apertura del Carlino direttamente sul mare nel 2008. Questa eccellenza è stata ulteriormente rafforzata dalla costruzione di una nuova cucina all'avanguardia nel 2016, premiata come la più ecologica e tecnologicamente avanzata al mondo.

Cinque family

In appena mezzo secolo il San Pietro è diventato una delle grandi icone dell'ospitalità italiana e tra le più apprezzate al mondo. Stando ai suoi numerosi ospiti abituali, questo successo è riconducibile a un'attrazione molto intensa che l'hotel suscita in chi soggiorna o semplicemente lo visita. Un mix di sentimenti che raccoglie l'entusiasmo prima della venuta, l’inebriarsi della bellezza del luogo all'arrivo, il sentirsi parte di qualcosa di magico durante il soggiorno, una dolce malinconia che pervade quando si parte e l'acuta voglia di tornare quando si è lontani.

Nel tempo, la famiglia del San Pietro è cresciuta fino a raggiungere i 160 dipendenti, diventando così la più grande realtà imprenditoriale di Positano. Si può dire che l'ospitalità iniziata con Carlino, Salvatore e Virginia è rimasta invariata oggi con la gestione di Carlo e Vito, e continuerà con le generazioni future, confidando nella natura di un luogo che parla agli animi sensibili che sanno ascoltarlo.

Se venite a Positano, fermatevi al belvedere nella curva poco prima del San Pietro. È il luogo preferito di Virginia, da dove si può vedere tutto ciò che le è caro, lo stesso panorama che vide Carlino: il mare davanti a sé, Positano a destra e Praiano a sinistra e, al centro di questo etereo tableau, Il San Pietro, l'albergo dei sognatori.

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